Email marketing nel 2015: vuoi fare la differenza?

email marketing vincente


Spesso si parla di inbound marketing puntando l’attenzione soprattutto alla creazione dei contenuti. Certo, è il punto più evidente di questa strategia perché contempla un cambio di rotta – sotto un certo punto di vista – epocale: non è il messaggio che cerca di colpire un potenziale acquirente ma è il contenuto che si lascia intercettare.

Anni di interruption marketing lasciano il posto a una metodologia differente, capace di creare un’esperienza diversa per gli utenti: la strategia di marketing diventa un’unica cosa con contenuti validi, utili, legati alle ricerche e alle necessità del target.

Ecco, la creazione di questi contenuti impegna gran parte delle attenzioni. Ed è giusto che sia così: rappresentano il cuore della tua strategia di inbound marketing. Una strategia che però non si ferma a questo, ma continua verso la fidelizzazione del potenziale cliente e l’ottimizzazione del processo di lead generation.

Guarda il grafico di Hubspot: si parte da un utente “straniero” per raggiungere lo status di “lead” fino a diventare “promoter”:

inbound marketing funnel

L’email marketing è lo strumento ideale per sfruttare al massimo la tua attività: hai intercettato i bisogni dei tuoi potenziali clienti, hai studiato bisogni e desideri, hai creato dei contenuti in grado di catturare l’interesse. Ora devi acquisire il contatto, devi fidelizzare e inviare contenuti specifici.

I vantaggi di una newsletter

La newsletter diventa la chiave di questo processo: non è dispersiva, non è rivolta alla massa ma al singolo utente. La newsletter nasconde l’intimità di un messaggio rivolto al lettore che legge nella sua casella email. L’utente estraneo diventa lettore, poi diventa contatto e infine cliente.

Questo può sembrare lo step più ambito ma non è l’ultimo, non è quello decisivo: il cliente può diventare promoter, ovvero un soggetto felice, soddisfatto della tua attività, che consiglia in modo spontaneo il brand.

Uno dei consigli utili per raggiungere questo risultato: abbandonare l’idea di una newsletter da sfruttare solo per vendere, solo per inviare proposte commerciali, sconti, nuovi prodotti da acquistare. La newsletter entra a pieno titolo nella tua content strategy: deve essere uno strumento per rimanere in contatto con le persone che hanno deciso di lasciare il proprio indirizzo email.

Creare contenuti sempre

Questo è il modo di intendere una strategia inbound marketing: continuare a creare e condividere (attraverso tutti i canali disponibili) contenuti piacevoli da leggere e da condividere, capaci di risolvere i problemi delle persone, di emozionare, di raggiungere obiettivi utili.

Inviare messaggi rilevanti è il tuo obiettivo quando lavori con l’email marketing. D’altro canto è impossibile essere rilevanti sempre, in ogni occasione, per ogni singolo utente.

Ecco perché la tua strategia di email marketing per il 2015 deve puntare a un grande obiettivo: abbandonare l’idea di un pubblico come blocco monolitico. E per fare questo la tecnica più immediata è semplice: l’invio di contenuti rilevanti a gruppi segmentati, un regalo utile alla tua strategia di email marketing.

Puoi affrontare gli iscritti alla tua newsletter come un gruppo legato da un interesse comune, ma con delle differenze evidenti. Differenze che però non possono essere definite a priori.

Ascoltare e segmentare

segmentation marketing

Non definisci la rilevanza di un post a priori, ma dopo aver identificato le esigenze del tuo target. La stessa cosa vale per le tue email: è utile diversificare  il tuo invio email? E’ questa la soluzione a tutti i problemi?

Getresponse suggerisce una strategia: prova a segmentare i risultati e non il pubblico. Invia lo stesso messaggio a tutti i contatti e registra quale risultato hai ottenuto. In questo modo puoi capire cosa entusiasma i vari segmenti.

Questo è un buon punto di partenza per una strategia di email marketing nel 2015: la diversificazione delle email non è la soluzione definitiva, non è l’unica soluzione per la tua campagna. Stessa cosa vale per la creazione dei contenuti: non basta creare contenuti di qualità per intercettare utenti.

Proviamo a mettere insieme segmentazione e ascolto dell’utente.

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